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Orrori di pubblico… demanio

 Gli sprechi pubblici sono oggetto di numerose trasmissioni televisive e riempiono ogni giorno le pagine dei giornali. ll demanio dello Stato offre il più ampio panorama di sperpero del contributo pubblico, con fabbricati lasciati in abbandono, preda delle intemperie e dei vandali. Falconara Marittima è un piccolo centro balneare a due passi da Ancona.

Originariamente meta turistica molto ambita, negli anni ha conosciuto un declino dal punto di vista della balneazione, appoggiando la propria economia sul vicino aeroporto e sulla grande raffineria (ora in crisi) di Vallesino.

Una striscia di terra, Falconara, tra una ferrovia snodo dei traffici e dei trasporti da entroterra a costa, un impianto petrolifero, tre piattaforme off shore e l’adiacente porto di Ancona.

Di fronte alle cisterne API, lungo il perimetro aeroportuale, sorge un gigantesco edificio giallo con un leone alato ancora svettante sulla facciata. E’ la “Saracini”, caserma dismessa nel Novembre del 2000, fino ad allora sede dell’ ’84 Battaglione Fanteria ‘Venezia’ . Dopo la consegna della bandiera di guerra a Roma, il battaglione fu inquadrato nella più grande unità “Pavia”, reggimento di stanza a Pesaro.

La ‘Saracini’ era stata per mezzo secolo CAR (centro addestramento reclute) tra i più grandi nel centro Italia: romani, viterbesi, ternani, perugini, toscani passati a centinaia tra le mura del CAR prima di ricevere assegnazione.

Appena quattro anni dopo la chiusura lo stabile torna a far parlare di sé, quando la Procura militare di La Spezia investiga su furti avvenuti nei locali ancora non del tutto svuotati di suppellettili e materiali.

Alcune persone, militari e civili, finiscono nel mirino degli investigatori: a Serra de’ Conti viene rinvenuta una cassaforte dai carabinieri. Provenienza della refurtiva la Saracini.

Inizia il calvario per lo stabile, sempre più in abbandono e privato di ogni sorveglianza.

Interrogazioni comunali ed interventi sui giornali locali non sortiscono effetto e la destinazione dell’edificio resta incerta, malgrado voci di corridoio parlino di un eventuale comando per la Protezione Civile, oppure di riconversione in CPT (centro permanenza temporanea) con conseguenti manifestazioni e presidi del locale centro sociale.

Undici anni dopo la cerimonia di scioglimento del battaglione la caserma si presenta in uno stato pietoso: la piccola porta di metallo accanto alla guardiola è aperta e, per lungo tempo, ha dato accesso a clochard, disperati, ma anche tossico dipendenti che tra le mura hanno trovato un giaciglio.

La guardiola, dove un tempo l’ufficiale di picchetto attendeva il transito dei militari in entrata e uscita, è ancora lì con fogli vari sparsi a terra; sul lato sinistro, il quadrato ufficiali e la lapide dei caduti del battaglione, ricoperta di sporco ed erba rampicante. Le siepi sono ormai mangrovie e chiudono il passaggio che conduce alle camerate. Le mura esterne in alcuni punti hanno ceduto; lungo il perimetro non è difficile imbattersi in qualche grosso ratto.

La Saracini per decenni è stata uno dei perni dell’economia falconarese, grazie al passaggio di migliaia di ufficiali e soldati per il piccolo centro marchigiano. Comprensibile il cruccio di amministrazioni incapaci di stanziare la somma di denaro necessaria a ripristinare e riconvertire ad uso civile quella che, senza indugi, può essere definita una micro città. Tuttavia impensabile che un bene di proprietà dello Stato marcisca alla luce del sole.

Dello stabile solo lo stabilimento balneare di Palombina (negli anni Ottanta l’unico in muratura in 4 km di spiaggia) è stato recuperato e ceduto ad associazioni. Ma anche il ‘Venezia’, punto di riferimento dal mare per diportisti e Capitaneria, ha vissuto tempi bui, dando ospitalità a sbandati durante la stagione invernale.

Tantissime le proprietà statali nelle medesime condizioni della Saracini: ad esempio (TR) la storica caserma dei Granatieri di Sardegna di Orvieto (TR), anch’essa in abbandono, fatta eccezione per il vecchio acquartieramento ufficiali ora in mano ad organizzazioni benefiche.

 

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