Chi aveva intonato il “de profundis” per lo sport italiano, alla vigilia delle Olimpiadi di Londra, probabilmente è rimasto deluso. L’Italia tiene, almeno dal punto di vista sportivo, concludendo la sua avventura olimpica con 28 medaglie, di cui 8 d’oro, 9 d’argento e 11 di bronzo, che valgono l’ottavo posto nel medagliere. Un bilancio sostanzialmente identico a quello delle scorse olimpiadi di Pechino (2008), quando le medaglie conquistate furono 27 (non contando l’argento di Davide Rebellin nel ciclismo, poi revocato per doping), con lo stesso numero di ori. In un periodo di crisi globale per il nostro paese, dove è difficile trovare un settore economico o sociale che faccia segnare un qualunque segno positivo, confermare un risultato ottenuto quattro anni fa è senz’altro un successo.
Andando ad approfondire la suddivisione delle medaglie azzurre è possibile fare alcune considerazioni interessanti. Delle 28 medaglie conquistate, più della metà (15) provengono da tre soli sport, che tradizionalmente hanno sempre rappresentato dei ricchi serbatoi di allori per lo sport azzurro: parliamo della scherma, che ha portato in dote ben sette medaglie, di cui tre d’oro, del tiro (cinque medaglie, due d’oro) e del pugilato (tre medaglie ma senza ori, complice anche una discutibile decisione dei giudici che hanno privato di un meritato oro il nostro Roberto Cammarelle, opposto nella finale dei supermassimi al pugile di casa Joshua). Per il resto, la distribuzione delle restanti 13 medaglie è abbastanza variegata, a testimonianza che il movimento sportivo italiano, per quanto “trainato” da alcune discipline regine, è in buona salute nel suo complesso.
Sono tanti i personaggi e le imprese dell’Olimpiade azzurra che meritano una citazione. Non si può non cominciare dalla storica tripletta nel fioretto femminile individuale, dove l’Italia ha conquistato tutti e tre i gradini del podio, con l’oro di Elisa Di Francisca, l’argento di Arianna Errigo e il bronzo di Valentina Vezzali (quest’ultima autrice di una straordinaria rimonta nella finale per il bronzo e divenuta ora, con nove medaglie olimpiche conquistate nel corso di cinque Olimpiadi, la donna italiana più medagliata di tutti i tempi alle Olimpiadi). Le tre azzurre, insieme a Ilaria Salvatori, hanno poi conquistato anche l’oro a squadre, demolendo tutte le avversarie incontrate.
E’ stata una grandissima impresa anche quella del tiratore Niccolò Campriani, capace di portare a casa una medaglia d’oro e una d’argento in due gare diverse nella carabina, così come di Jessica Rossi, che nella fossa olimpica (tiro a volo) ha conquistato l’oro fallendo un solo piattello su cento. Grande emozione anche per i trionfi di Daniele Molmenti nella canoa slalom e di Carlo Molfetta nel taekwondo (disciplina che ci ha regalato anche un bronzo, con Mauro Sarmiento), ultima medaglia d’oro in ordine di tempo della spedizione azzurra. Tra le tante altre piccole storie azzurre, ci piace citare la medaglia di bronzo conquistata nella mountain bike dal nostro Marco Aurelio Fontana, capace di portare a termine la gara nonostante la perdita del sellino della sua bicicletta. Una vicenda fantozziana ma in puro spirito olimpico.
Non sono mancate, naturalmente, le delusioni. Su tutte il nuoto: gli azzurri sono tornati a casa con un’unica medaglia di bronzo, centrata da Martina Grimaldi nella massacrante 10 km. di fondo. Dalla vasca, invece, nessun alloro, nemmeno dalla tanto attesa Federica Pellegrini.
Tutt’altra storia è invece quella di Alex Schwazer, trionfatore a Pechino nella 50 km. di marcia e fermato dall’antidoping a pochi giorni dalla gara di Londra. Della sua vicenda, per certi versi penosa, si è detto e scritto di tutto nei giorni scorsi, ed è probabilmente superfluo aggiungere altro.
Buttando un occhio al di fuori dei confini azzurri, si può dire che l’Olimpiade di Londra è stata un successo, sia in termini sportivi che di organizzazione. Da applausi, ad esempio, sia la cerimonia di apertura che quella di chiusura. Sportivamente parlando, sono state ancora una volta le Olimpiadi di Usain Bolt, dominatore assoluto nei 100, 200 e nella staffetta 4×100, e di Micheal Phelps, che ha aggiunto altre sei medaglie (quattro d’oro) al suo incredibile forziere olimpico, diventando l’atleta più medagliato della storia alle Olimpiadi con 22 medaglie complessive. Gli Stati Uniti hanno ripreso il comando del medagliere, sia in termini di ori che di medaglie complessive, a spese della Cina, che ha invece fatto registrare un passo indietro rispetto all’Olimpiade casalinga di Pechino. Straordinario l’exploit della Gran Bretagna, che ha chiuso con ben 65 medaglie, di cui 29 d’oro. A testimonianza del fatto che ospitare un’Olimpiade è forse il modo migliore per ottenere, in tempi brevi, un salto di qualità nelle prestazioni sportive di una nazione.
Matteo Serra
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