Mitt Romney ha vinto il primo caucus. Per soli 8 voti. Una cifra irrisoria, un pugno di preferenze che ha permesso di sorpassare Rick Santorum, il candidato che ha catalizzato soprattutto il voto cattolico. Terzo Ron Paul, che ha confermato il suo grande stato di forma e la spettacolare macchina organizzativa:
quest’ultimo si dice comunque soddisfatto per essere salito sul podio, e ora punta al New Hampshire, dove secondo i sondaggi il vincitore sarà Mitt Romney, mentre Paul è secondo ma in ascesa.
Newt Gingrich, arrivato quarto e profondamente deluso, ha scaricato contro Mitt dichiarazioni forti, dandogli del bugiardo – «Romney is a liar» – e vendicandosi degli attacchi da lui subiti in precedenza. Sono cominciati gli attacchi frontali al vincitore dell’Iowa, che esce fortemente indebolito da una prestazione insoddisfacente. A sua volta però, potrebbe avere la possibilità di riscattarsi il 10 gennaio in New Hampshire, terra a lui favorevole e in cui Santorum è pressoché inesistente (oggi è al 5%, difficilmente raggiungerà un risultato a due cifre).
Ma se ci fosse un crollo della popolarità di Romney e una massiccia critica alla sua persona , a beneficiarne potrebbe essere proprio il libertario anti-tasse e anti-guerra Ron Paul, idolo giovanile: il 48% della fascia elettorale che va dai 18 ai 29 anni ha votato per lui.
Il New Hampshire è Paese il cui motto è live free or die: quale miglior Stato per Paul?
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