C’era una volta un gioco, che univa il divertimento della finzione all’ebbrezza del pericolo di essere scoperti: consisteva nell’usare “le cose di mamma” mentre lei non era in casa. Infilare i piedi in un paio di enormi scarpe coi tacchi, avvolgere uno scialle di seta attorno al collo, mettere un rossetto dimenticando di rispettare i contorni delle labbra.
Era un gioco breve. Durava solo sino a quando la mamma non faceva rientro e si era costrette a mettere tutto in ordine e a togliersi quella maschera da donna adulta. Si rideva con le amiche di quella bravata, e si tornava a giocare con i pupazzi.
Era un gioco innocente. Ma soprattutto, era un gioco.
Ci sono bambine, nel mondo occidentale, che non conosceranno mai questo gioco. Imparano ad essere sensuali, a sorridere forzatamente, ad esibirsi davanti ad un pubblico a due, tre anni. Partecipano a concorsi di bellezza quando ancora non sanno camminare, e imparano a truccarsi mentre le loro coetanee necessitano dell’aiuto dei genitori per allacciare le scarpe. Per loro “vestirsi da grandi” non è un gioco, ma una realtà quotidiana. Conoscono le ciglia finte, gli spray abbronzanti, la depilazione delle sopracciglia e i bigodini meglio della maggior parte delle ragazze comuni. Vanno dalla parrucchiera e dall’estetista, e sanno qual’è il colore che sta meglio sulle loro mani. Non vengono fotografate mentre mostrano orgogliose lo spazio vuoto nella bocca causato dal dentino da latte mancante come tutte le altre bambine, ma applicano dei denti finti in modo che il loro sorriso rimanga sempre perfetto.
Devono essere belle. Perchè “la bellezza è importante nella vita. Se non sei bella non riuscirai mai ad attirare l’attenzione su di te”, afferma la mamma di una baby-modella.
Si chiamano “Child Beauty Pageants” i concorsi per bambini che spopolano negli Stati Uniti d’America. Ogni anno si tengono circa 25 mila concorsi, i costi di iscrizione variano dalle poche centinaia alle migliaia di dollari, così come il costo degli abiti. Non si devono dimenticare poi gli accessori, il trucco, le sedute dall’estetista e dalla parrucchiera e le lezioni col personal coach.
Steven Roddy, fondatore del sito the pageantplanet.com, spiega che ci sono diverse categorie di concorso, determinate dalla fascia d’età e dal tipo di look che si deve utilizzare. Si parte dai neonati che sfilano in braccio alle loro madri sino ad arrivare alle adolescenti. Esistono inoltre i concorsi “natural”, i quali non permettono l’uso di trucco e accessori, e altri tipi di concorsi, come il Toddlers and Tiaras, nei quali è tutto è permesso. Lustrini colorati, vestiti sfarzosi, capelli cotonati, mascara e tutto ciò che occorre per trasformare una bambina in una donna prima del tempo.
Molte di queste bambine affermano di sentirsi tristi quando non vincono il primo premio o quando la loro corona è troppo piccola rispetto a quella delle altre bambine, mentre le mamme rassicurano sé stesse e gli altri dicendo che è solo un gioco e le loro figlie si divertono un mondo.
Anche Kerry Campbell ha cercato di rassicurare i telespettatori di Good Morning America asserendo che iniettare botox nel viso della figlia di otto anni in fondo non è stata una cattiva idea, perchè è necessario che il viso della bambina si mantenga fresco e senza rughe per partecipare ai concorsi di bellezza. Molte madri lo fanno, lei non è l’unica, si giustifica Kerry. Lei e sua figlia ne hanno parlato, e anche la bambina è convinta che il suo viso migliori visibilmente dopo le iniezioni.
Kerry è sicura: un giorno sua figlia diventerà una famosa cantante o un’attrice, e la ringrazierà per averla aiutata.
Essere belle in questo mondo, è essenziale. Poco importa se il vestitino stringe troppo o se le ciglia finte e l’ombretto pesano sugli occhi privati dell’innocenza. Non c’è tempo per giocare a nascondino quando si compete in concorsi come l’ “America’s Regal Gems” e si devono percorrere chilometri per arrivarci. In palio ci sono consistenti cifre di denaro, viaggi, contratti con riviste o sponsor e beni di lusso. Tutto ciò crea un giro di affari di miliardi di dollari.
Ma non c’è nulla da temere: queste madri vogliono solo il meglio per le loro piccole principesse.
Giulia Cara
Comments are closed.